Ossessione o Devozione? Un Bambino Segue Jannik Sinner per Mesi — Quello che il Tennista Ha Fatto Lascia Tutti Senza Parole
In una storia che ha commosso i fan del tennis e fatto il giro dei social media, la lunga e ostinata ricerca di un giovane tifoso per incontrare Jannik Sinner ha avuto una svolta sorprendente ed emozionante — e ciò che il tennista altoatesino ha fatto è già considerato uno dei momenti più toccanti dello sport quest’anno.
Il bambino, identificato solo come Marco, 11 anni, originario del Nord Italia, ha attirato l’attenzione del pubblico per la prima volta all’inizio dell’anno, dopo essere stato visto a diversi tornei ATP — sempre in prima fila, con un foglio sgualcito e una penna in mano, e sempre con lo stesso obiettivo: incontrare Jannik Sinner e ottenere il suo autografo.
Secondo quanto riportato da giornalisti locali e blogger del mondo del tennis, Marco sarebbe apparso a Monte Carlo, Roma, Madrid e persino al Roland-Garros, portando con sé lo stesso foglio di carta spiegazzato. Alcuni si sono chiesti se la sua insistenza non sfociasse in una vera e propria ossessione.
“Non urlava mai. Non chiedeva nulla. Restava lì in silenzio, aspettando,” ha raccontato una volontaria di un torneo. “All’inizio era quasi inquietante. Ma poi… era commovente.”
La svolta è arrivata questa settimana a Wimbledon, quando Sinner — reduce da una faticosa vittoria in cinque set — ha finalmente notato Marco vicino al tunnel dei giocatori. Invece di dirigersi subito verso gli spogliatoi, il tennista si è avvicinato direttamente al bambino.
Quello che è successo dopo ha lasciato tutti senza parole.
Davanti a spettatori e telecamere increduli, Sinner ha preso con gentilezza il foglio consumato, ha sorriso, lo ha firmato, poi ha regalato a Marco il suo polsino sudato, gli ha detto qualche parola all’orecchio e lo ha abbracciato. Il pubblico è esploso in un applauso. Marco, visibilmente emozionato, è scoppiato in lacrime.
“Non pensavo che mi avesse mai notato in tutti questi mesi,” ha dichiarato Marco in un’intervista organizzata subito dopo. “Volevo solo il suo autografo. Non mi aspettavo che mi parlasse.”
Alla domanda sul perché avesse deciso di fermarsi proprio in quel momento, Sinner ha risposto semplicemente:
> “A volte ci vuole tempo per notare ciò che hai sempre avuto davanti agli occhi. Ma una volta che lo vedi, non lo dimentichi più.”
I social sono esplosi: gli hashtag #CuoreSinner e #MomentoMarco sono diventati virali in tutta Europa. Alcuni utenti hanno criticato l’attesa di mesi definendola evitabile, mentre altri hanno elogiato Sinner per aver scelto il momento giusto — quello che conta davvero.
Una cosa è certa: in un’epoca fatta di ego e spettacolo, Jannik Sinner ha ricordato al mondo che lo sport può ancora avere un cuore — e che a volte basta una firma per entrare nella storia.